L’isola di Pasqua racchiude diversi misteri. Scoperta nel 1772 dall’olandese Jakob Roggveen, prese questo nome perché vi sbarcò il lunedì di Pasqua. L’isola fu poi soggetta di esportazioni di nativi e per questo motivo che nel 1877 la popolazione era composta solamente da 111 persone. Inoltre un altro fattore che condizionò la scomparsa di questa popolazione fu il disboscamento che avvenne tra il 1750 e il 1850. Infatti senza più alberi la popolazione non aveva luoghi dove rifugiarsi e i fenomeni atmosferici riuscivano a ridurre in poco tempo la popolazione.
Un’altra cosa misteriosa sono i Moai, statue monolitiche risalienti all’anno 1000. Queste statue venivano prodotte nelle cave del vulcano Rano Raraku con tufo vulcanico. Si crede che queste statue fossero costruite sopra le tombe dei capi tribù morti per trasmettere dei poteri alle statue. Su alcune statue si trovano dei tozzi cilindri (pukao) ricavati da un altro tipo di tufo di colore rossastro, interpretato come copricapi oppure come acconciature un tempo diffuse tra i maschi. Tanto tempo fa queste statue avevano degli occhi fatti col corallo e la pupilla fatta con l’ossidiana. Il lato misterioso di queste statue è che queste venivano costruite direttamente nelle cave e non si sa come avveniva il trasporto. Si crede che le statue venivano trasportate con delle funi. Un altro fatto strano è che sono stati trovati dei Moai ancora nelle cave incompleti tra cui il “gigante dei Moai” una statua di 21 metri.
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